💛Anni fa, quando tutto o quasi a parte qualche crisi adolescenziale, prendeva il sopravvento e quando ancora non avevo sofferto di depressione, questo periodo dell'anno, l'autunno, mi era indifferente.
Anzi... Cominciavo a pensare che tra poco sarebbe arrivato il Natale, pensavo alle caldarroste, al camino, alla nonna che veniva a casa a fare i cappelletti per metterli in freezer di scorta, alle foglie di vite che andavamo a raccogliere e seccare, al pigiare l'uva coi piedi, ai funghi... Insomma, a tutte quelle belle cose lì.
Poi, un giorno, tutto é cambiato.
Io collego sempre le cose. E nulla succede mai a caso. Ora per me l'autunno è diventata una stagione di 'stallo', che non vedo l'ora che finisca per dare vita a cose nuove... E non lo dico solo per i buoni propositi del 31 Dicembre.
Insomma... È una stagione che mi da fastidio. Una stagione che prepara alla morte (inverno) e che senza di essa non ci sarebbe nuova vita (primavera).
È una stagione che ogni mattina mi sveglio e spero che sia un'altra stagione.
Allora, quando pensavo a tutto questo, dicevo tra me e me "ma é mai possibile che solo io al mondo, mi sento lacerare dentro dall ansia e dal panico e da questo malessere generale soprattutto in questo periodo?". LA RISPOSTA È NO.
Non sono solo io la depressa, la pazza, la psicopatica di turno.
Non sono sempre io, così.
Esistono prove Mediche-Psicologiche e Olistiche-Naturali-Cicliche che questi cambi di stagione sono DELETERI.
NON SOLO A LIVELLO PSICOLOGICO, MA ANCHE FISICO E ENERGETICO.
Soprattutto per chi ha già sofferto di DEPRESSIONE, disturbi di ansia, di attacchi di panico...
😊☀️💛⚓Quindi, chi si trova nella mia situazione attuale, con il cambio di stagione, e crede di essere 'fuori dal mondo', legga pure questi articoli che ho 'estrapolato' da siti affidabili. E si senta in dovere di NON RITENERSI PIÙ DIVERSO. 😊☀️💛⚓
Il Disturbo Affettivo Stagionale (Seasonal Affective Disorder - SAD) o Disordine Affettivo Stagionale è un'alterazione psicofisica che porta a vari cambiamenti dell'umore i quali, colpendo soprattutto ad ogni inizio autunno – in percentuale minore all'inizio della primavera – paiono seguire un andamento ciclico e sistematico. Venne formalmente nominato e descritto per la prima volta nel 1984 da Norman E. Rosenthal e co. del "National Institute of Mental Health".
Si tratta, per la precisione, di un sottoinsieme di disturbi dell'umore nel quale le persone sane, ovvero in piena salute mentale, durante la maggior parte dell'anno presentano sintomi depressivi che si ripropongono sistematicamente nello stesso periodo e più comunemente in inverno.
Sono più soggette al SAD le donne rispetto agli uomini e gli anziani rispetto ai giovani. La categoria più a rischio è certamente quella di chi soffre di alterazioni – neurologiche o psicologiche – del tono dell'umore, del ciclo sonno-veglia e non solo.
Quindi, il cambio di stagione è un momento critico soprattutto per chi già soffre di sintomi depressivi e ansiosi o correlati, poiché i vari cambiamenti a cui è sottoposto l'organismo acutizzano i disturbi preesistenti, fungendo da "stressors" o amplificatori di altri agenti stressanti. Non di meno, le persone che hanno uno stile di vita particolarmente trascurato, disordinato, stressante e irregolare potrebbero risentirne maggiormente.
Segni Clinici e Sintomi
Segni clinici e sintomi del SAD: come si manifesta il Disturbo Affettivo Stagionale?
Il quadro sintomatologico del disturbo affettivo stagionale è abbastanza vario, ma si presenta con sonnolenza eccessiva, spossatezza e bisogno di cibo (soprattutto carboidrati) più elevato del normale. In molti lamentano confusione, ansia e deficit di attenzione.
D'altro canto, trattandosi di un tipo di disturbo depressivo maggiore, chi ne soffre può manifestare uno degli altri sintomi associati, come sensazione di inutilità, disperazione, pensieri suicidi, perdita di interesse nelle attività ed astenia, diminuzione delle interazioni sociali, difficoltà di concentrazione, difficoltà a prendere decisioni, diminuzione della libido, agitazione ecc.
I sintomi invernali del disturbo affettivo stagionale includono più frequentemente: sonno eccessivo o difficoltà a svegliarsi al mattino, nausea e tendenza a mangiare eccessivamente – spesso con un desiderio maggiore di carboidrati – il quale porta facilmente ad un aumento del peso.
Non sono rari la letargia primaverile o altri modelli di alterazione stagionale dell'umore. Sebbene ogni singolo caso possa sembrare molto diverso dagli altri, diversamente al SAD invernale, le persone che soffrono di depressione primaverile ed estiva hanno maggior possibilità di sviluppare sintomi come insonnia, diminuzione dell'appetito e perdita di peso, agitazione o ansietà.
(Articolo di Psicologia)
La medicina cinese da sempre dà una grande importanza al momento del cambio di stagione: anche se a livello astronomico le stagioni sono quattro (segnate dagli equinozi e dai solstizi), il pensiero cinese ha sempre considerato l’esistenza di una quinta stagione, interpretata in due diversi modi:
il passaggio fra estate e autunno, definito “tarda estate”, che fa da cerniera tra il momento più yang (caldo, luminoso, attivo) dell’anno, composto da primavera ed estate e quello più yin (freddo, buio, inattivo) dell’anno, composto da autunno e inverno
l’insieme dei giorni di passaggio fra una stagione e l’altra (18 in ogni gruppo), ossia una sorta di “interstagione” o “stagione di mezzo” frammentata che equivale al nostro concetto di cambio di stagione
In questo momento di transizione fra l’estate vera e propria e l’inizio dell’autunno, dedico un articolo a questa “stagione” così difficile e che ci crea così tanti problemi: i consigli però sono validi anche per qualsiasi altro cambio di stagione!
Il cambio di stagione e l’elemento terra
Secondo il sistema dei cinque elementi, che collega in grandi insiemi cose, azioni, momenti, caratteristiche accomunate da tratti in comune, il cambio di stagione corrisponde all’elemento terra.
Con questa parola nel pensiero cinese ci si riferisce a un’idea di terra viva e attiva: non la singola zolla presa separatamente, ma il suolo su cui poggiamo i piedi, che incamera in sé e trasforma in sostanze fertili tutti i resti di animali e vegetali, in cui si conservano e poi germogliano i semi, da cui nascono le piante che con i loro frutti nutrono gli altri esseri viventi.
L’elemento terra è quindi considerato solido (yin), ma fortemente caratterizzato dalla trasformazione (yang): è grazie a quest’ultima capacità che la vita vegetale può fare il suo ciclo di nascita, crescita, decadimento, morte e rinascita. La terra non è solo trasformazione, quindi: è anche quell’elemento che assiste e scandisce i momenti di passaggio (ad esempio, da seme a germoglio o da foglia morta a concime). Questi passaggi non sono mai bruschi, ma hanno bisogno di tempo, pazienza e di un’apparente immobilità, che cela in realtà una trasformazione interna e che si manifesta solo successivamente.
Anche il cambio di stagione, sotto il segno della terra, ha le stesse caratteristiche: si tratta infatti di quel momento in cui una stagione si trasforma in un’altra. La prima è ancora presente, la seconda non si è ancora manifestata appieno: il tempo spesso è incerto e mutevole, le temperature oscillano e nell’aria si percepisce quasi un’atmosfera di stasi che vorremmo rompere e che ci infastidisce: la trasformazione sta avvenendo, ma non si è ancora manifestata (lo farà con l’inizio della stagione successiva).
Ecco quindi uno dei momenti per cui il cambio di stagione per noi è così difficile: è un tempo di attesa e di apparentemente sospensione, in cui il clima sembra “indeciso” e anche a livello del nostro funzionamento interno le trasformazioni e i passaggi sembrano essere più difficili o inceppati. In medicina cinese si definisce “umidità” quest’atmosfera stagnante, che ci fa sentire pesanti e ostacola il flusso del qi (“energia”). Anche se il clima non è umido in senso meteorologico, possiamo dire che la “stagione di mezzo” è caratterizzata dall’umidità.
Il cambio di stagione e il sistema digestivo
Questa situazione di stasi che abbiamo descritto spiega in parte come mai nel cambio di stagione chi soffre di problemi digestivi (ad esempio, la gastrite) veda spesso una riacutizzazione dei sintomi: la trasformazione in atto, che non si è ancora manifestata, rende più difficile tutti i processi di trasformazione all’interno del nostro organismo, se già normalmente hanno qualche intoppo.
C’è però un altro motivo che mette particolarmente in crisi il nostro sistema digestivo durante il cambio di stagione: secondo la logica dei cinque elementi, la “stagione di mezzo” (terra) è legata al nostro sistema digestivo, composto da stomaco e milza.
Secondo la medicina cinese, infatti, il sistema organo-viscere legato a una determinata stagione è quello più in difficoltà nel periodo corrispondente: ad esempio, in primavera si manifestano facilmente problematiche del fegato (stanchezza, depressione, irritabilità, insonnia…).
Chi soffre di problemi digestivi, quindi, ha tre ostacoli sul proprio cammino durante i cambi di stagione:
l’atmosfera “sospesa” della trasformazione non ancora avvenuta, che rende più difficili tutte le trasformazioni
la corrispondenza stagionale con il sistema digestivo (milza-stomaco), che in questo periodo è più debole
la presenza dell’umidità (come definita sopra), che mette particolarmente in difficoltà la milza, “intasandola” e impedendone il normale funzionamento
Dal punto di vista del sistema digestivo, i cambi di stagione più complicati sono due (come sa per esperienza chi soffre di gastrite o altri problemi di stomaco):
il cambio di stagione primaverile: l’elemento della primavera è il legno, legato al fegato. Quest’organo ha il compito importante di garantire la libera circolazione del qi (“energia”) nel nostro organismo, ma facilmente si blocca per stress, frustrazione, rabbia trattenuta, emozioni represse, stile di vita troppo sedentario. Il qi del fegato “bloccato” (stasi di qi di fegato) va a influire negativamente sul processo digestivo.
il cambio di stagione autunnale: come spiegato nell’introduzione, la “tarda estate” corrisponde all’elemento terra e, quindi, il passaggio fra estate e autunno può mettere in difficoltà l’organo e il viscere collegati a questo elemento (stomaco e milza).
(Articolo di Medicina Cinese)
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